Sharismo e Arte AI: una nuova espressione evolutiva

Un’esplorazione del rapporto tra Intelligenza Artificiale e creatività artistica, nel contesto culturale dello Sharismo. L’IA non sostituisce l’artista, ma ne amplifica la visione, dando vita a nuove forme collaborative e sinestetiche. Sharismo e Intelligenza Artificiale ridefiniscono l’arte: dall’unicità alla co-creazione, tra etica, originalità e creatività condivisa.

May 25, 2025 - 13:39
May 25, 2025 - 13:39
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Sharismo e Arte AI: una nuova espressione evolutiva

L’arte contemporanea sta vivendo una trasformazione profonda, spinta dall’avvento dell’intelligenza artificiale (IA) e da nuovi paradigmi culturali come lo Sharismo. Lungi dall’essere una minaccia per la creatività umana, l’IA si sta rivelando uno strumento straordinario al servizio dell’artista, capace di potenziare l’immaginazione, aprire nuovi linguaggi e stimolare forme collaborative inedite. In questo scenario, il concetto di Sharismo – basato sulla condivisione, sull’apertura dei processi creativi e sulla co-creazione – trova una naturale sinergia con l’uso dell’IA.

Numerosi artisti in tutto il mondo stanno già sperimentando questa combinazione. L'artista digitale Refik Anadol utilizza reti neurali per trasformare enormi set di dati in opere visive immersive. La musicista Holly Herndon ha addestrato una IA con la propria voce per generare armonie che si fondono con la sua identità artistica. Il collettivo Obvious ha realizzato il noto Portrait of Edmond de Belamy, una tela generata da IA venduta da Christie's per oltre 400.000 dollari, sollevando riflessioni su autorialità e valore.

L'IA come estensione della creatività, compatibile con lo Sharismo

Il valore aggiunto che l’IA offre all’artista risiede nella sua capacità di essere un catalizzatore di possibilità. Non sostituisce l’autore, ma amplifica la sua visione. Grazie agli strumenti di IA generativa, un artista può esplorare rapidamente centinaia di variazioni visive o sonore, testare combinazioni mai pensate prima e lasciarsi ispirare da ciò che la macchina suggerisce. Questo processo non è mai passivo: l’artista guida, seleziona, interviene e rifinisce. In questo senso, l’IA diventa un “collaboratore digitale”, perfettamente compatibile con lo Sharismo, che invita gli artisti a condividere i propri strumenti, processi e risultati. Le opere create con IA possono essere condivise come dataset, remixate da altri creativi, e arricchite in un ciclo continuo di evoluzione.

Etica, originalità e rischio di copia: il nodo critico

Il crescente uso dell’IA nell’arte solleva interrogativi etici non trascurabili. Una delle principali critiche riguarda il rischio di appropriazione indebita: i modelli generativi vengono spesso addestrati su grandi quantità di opere esistenti, molte delle quali coperte da copyright. Questo ha portato a numerose controversie tra artisti tradizionali e sviluppatori di IA, accusati di “copiare lo stile” senza consenso né compensazione.

Mentre l’arte tradizionale si fonda sull’unicità, sull’intenzionalità dell’autore e su un processo creativo lineare, l’arte generativa rompe questa logica: le opere possono essere riprodotte in infinite varianti, evolvere nel tempo e nascere da input condivisi o cooperazioni trasversali tra più artisti e sistemi. In questo nuovo ecosistema, è necessario rivedere il concetto stesso di copyright e ownership. Le vecchie categorie di proprietà intellettuale, pensate per proteggere oggetti statici e singoli autori, non sono più sufficienti a regolamentare forme d’arte multiformi, dinamiche e generate in parte da algoritmi.

Si apre quindi la possibilità di costruire nuovi modelli giuridici e culturali, ispirati allo Sharismo: modelli basati non sulla chiusura, ma sulla tracciabilità dei contributi, sulla trasparenza del processo e sulla valorizzazione collettiva. In questo contesto, piattaforme decentralizzate, blockchain e sistemi di licenza flessibile (come Creative Commons adattati all’IA) possono aiutare a riconoscere ogni apporto creativo, umano e digitale, in un’ottica più equa e inclusiva.

Lo Sharismo, in questo, può rappresentare un principio guida: se la tecnologia viene utilizzata per condividere conoscenza, stimolare collaborazione e rispettare le fonti, può diventare un volano per l’evoluzione dell’arte. Ma se invece l’IA diventa uno strumento per replicare e monetizzare senza riconoscere i contributi altrui, allora si rischia di tradire lo spirito stesso della creazione.

DJ Laurinda e Princess Laurinda: pionieri dell'arte sinestetica

Un esempio virtuoso e coerente con questi principi è rappresentato da DJ Laurinda e Princess Laurinda. Attraverso le piattaforme djlaurinda.one e princesslaurinda.art, propongono progetti che fondono musica, arte visiva, cultura digitale e spiritualità. Le opere non sono semplici prodotti artistici, ma esperienze sinestetiche dove suono e immagine dialogano grazie all’uso sapiente dell’intelligenza artificiale.

In progetti come Spring River Romance with Jade Princesses, le composizioni musicali emozionali di DJ Laurinda si intrecciano con le delicate creazioni visive di Princess Laurinda, dando vita a paesaggi sensoriali che celebrano l’armonia tra natura, poesia e tecnologia. L’uso dell’IA consente loro di generare pattern sonori e visuali che dialogano con elementi tradizionali della cultura orientale, portandoli in una dimensione evoluta e condivisibile.

Nexth iTV+: una piattaforma per l'arte del futuro

Questi contenuti sono pienamente valorizzati dalla piattaforma Nexth iTV+, che promuove l’arte phygital e la creazione collaborativa. Nexth sostiene lo spirito sharista, mettendo in rete progetti come quelli di DJ Laurinda e Princess Laurinda, e offrendo canali interattivi in cui pubblico e artisti possono co-creare e interagire in tempo reale.

L’integrazione dell’intelligenza artificiale nell’arte non deve essere temuta, ma accolta come un’estensione del potenziale umano. Tuttavia, è necessario sviluppare un’etica condivisa e trasparente che tuteli il lavoro degli artisti, anche nell’era del dato e dell’algoritmo. Quando l’IA è utilizzata in armonia con lo spirito dello Sharismo – aperto, inclusivo, collaborativo – essa non toglie valore, ma lo moltiplica. DJ Laurinda e Princess Laurinda rappresentano una testimonianza concreta di questo nuovo orizzonte: un'arte che non è solo creazione, ma relazione, scoperta e condivisione.

Per esplorare il loro universo creativo, visita djlaurinda.one, princesslaurinda.art e nexth.life.

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albertofattori Alberto Fattori is an Italian venture capitalist, digital innovator, and entrepreneur with a pioneering spirit in technology and media. With a background in Computer Science, he began his career in the 1990s as CEO of Glamm Interactive, where he played a key role in developing cutting-edge digital platforms, including the official website of the Vatican (Vatican.va) and other prestigious web projects. Over the decades, Alberto has remained at the forefront of innovation, blending creativity, business strategy, and technological foresight. Today, he is actively involved in venture capital, investing in disruptive startups across e-commerce, blockchain, phygital media, and AI-powered ecosystems. As a founding force behind Nexth iTV+, he champions the concept of Phygital iTV, a seamless integration of physical and digital experiences across sectors such as Wine & Spirits, Fashion, Travel, and Education. Through his initiatives, Alberto promotes new models of interaction, economic cooperation, and international business—guided by a strong belief in Sharism over protectionism. His vision is grounded in turning ideas into impactful realities by connecting capital, creativity, and technology across borders.