Sharismo e Venture Capital: Il Nuovo Orizzonte del Capitale Condiviso

Nel mondo iper-finanziarizzato di oggi, il Venture Capital rappresenta spesso uno strumento aggressivo di crescita, orientato a massimizzare l’exit più che a costruire valore duraturo. Ma cosa accadrebbe se il capitale non fosse più solo un mezzo per dominare i mercati, bensì uno strumento per condividere valore, visione e impatto?

Benvenuti nell’era dello Sharismo Applicato al Venture Capital, un paradigma che ridefinisce completamente il modo in cui si finanziano le imprese, si generano ecosistemi economici e si crea innovazione.

Il lato oscuro del Venture Capital tradizionale

Non si può negare che il Venture Capital tradizionale abbia contribuito alla nascita di grandi campioni internazionali, in particolare nel settore High-Tech. Tuttavia, questo modello ha anche favorito la nascita di monopoli tecnologici e la concentrazione di potere finanziario in poche mani: sia nei fondi che investono, sia nelle imprese da loro selezionate.

Il principio dominante è quello del "winner takes all": un solo vincitore, molti perdenti. Questo approccio ha arricchito pochi player globali, mentre ha impoverito le alternative, spento la concorrenza e depauperato territori e comunità escluse dalle logiche di scalabilità estrema.

Inoltre, il VC tradizionale non considera le differenti velocità di sviluppo, né le dimensioni dei mercati locali. Privilegia solo i settori ad alta crescita potenziale, dove è possibile realizzare scalate rapide e uscite miliardarie. Tutto il resto viene ignorato.

Il modello si fonda su una logica di "selezione naturale finanziaria", dove si investe in molti progetti con l’aspettativa che solo uno su dieci restituisca un multiplo. Gli altri vengono lasciati al proprio destino. Il capitale diventa così un gettone da casinò, utilizzato su base probabilistica più che su una reale visione di lungo periodo o co-costruzione di valore.

Lo Sharismo: dalla condivisione dei contenuti alla condivisione del capitale

Il concetto dello Sharismo, nato in ambito culturale e digitale, promuove la logica della condivisione come valore fondante della società contemporanea. Non si tratta solo di "mettere in comune", ma di creare meccanismi cooperativi in cui il valore si moltiplica man mano che viene condiviso.

Applicato al mondo degli investimenti, lo Sharismo diventa una forza trasformativa: l'investimento non è più un atto unilaterale, ma una relazione multilaterale in cui chi finanzia, chi crea, chi distribuisce e chi consuma diventano co-protagonisti di un impatto condiviso.

Sharismo e Nexth VCS: il Venture Capital che moltiplica, non colonizza

Il modello Nexth VCS (Venture Capital Sostenibile) si ispira direttamente a questa filosofia sharista. Non punta a possedere le imprese, ma a abilitarle. Non si propone di controllare, ma di co-costruire ecosistemi federati.

Il capitale non è più uno strumento per concentrare potere, ma una leva per espandere reti di valore glocal, fondando meta-imprese capaci di integrarsi tra loro, rispettando le specificità di ciascun territorio e attivando una cooperazione virtuosa.

Nexth VCS agisce come un partner condiviso e attivatore di sistemi locali: fornisce strumenti finanziari, piattaforme phygital, competenze e reti, per creare ponti tra le intelligenze distribuite che compongono il tessuto imprenditoriale moderno.

Il Venture Capital che crea continuità, non solo exit

A differenza della logica "successo o abbandono" tipica del VC tradizionale, Nexth VCS non si limita a scommettere, ma costruisce percorsi di crescita flessibili e sostenibili, anche per progetti che hanno tempi più lunghi di sviluppo o operano in nicchie meno scalabili ma ad alto valore culturale, artigianale o territoriale.

Questo modello permette di creare valore anche in industrie escluse dal radar tradizionale, come:

• Progetti artigianali di qualità,
• Imprese in territori periferici o rurali,
• Idee imprenditoriali con forte impatto locale ma bassa bancabilità.

Con i fondi tradizionali, queste realtà restano spesso escluse, in quanto non offrono asset a garanzia e non promettono moltiplicatori rapidi. Nexth VCS invece valuta il potenziale trasformativo e fornisce supporto imprenditoriale, infrastrutturale e finanziario.

La meta-impresa come forma evoluta di impresa condivisa

Il modello di investimento sharista proposto da Nexth VCS favorisce la nascita di meta-imprese: reti elastiche di imprese indipendenti che cooperano come un organismo federato. Un sistema capace di funzionare come una multinazionale nella gestione, ma con radici fortemente locali.

È un modello ibrido, phygital, simile al franchising ma evoluto: pensiamo a McDonald’s o ai grandi marchi del fashion system. La forza è nel network, nella condivisione di risorse, nella capacità di replicare modelli localizzati, adattandosi alle specificità dei territori.

Questo approccio consente di:

• Scalare in modo resiliente, senza centralizzare,
• Integrare le differenze culturali e geografiche,
• Reagire meglio a crisi globali grazie alla distribuzione dei rischi,
• Attivare ecosistemi glocal che favoriscono lo sviluppo umano, economico e ambientale.

Il Futuro del Venture Capital è Sharista

Nel modello Nexth VCS, il capitale incontra la comunità, l’impresa incontra l’ecosistema, e l’investitore diventa attivatore di valore condiviso.

Il futuro del Venture Capital non è dominare il mercato, ma partecipare alla sua evoluzione armonica. Non è concentrare profitti, ma distribuire opportunità. Non è diventare il prossimo unicorno, ma diventare parte di una "mandria intelligente", cooperativa e glocal.

È ora di sostituire l’estrazione con la generazione, il possesso con la partecipazione, e la speculazione con la visione condivisa.

È tempo di un Venture Capital Sharista.

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