Sharismo vs. Brevetti: Un Nuovo Paradigma Contro il Monopolismo Tecnologico
Un’analisi critica del modello dei brevetti tradizionali e una proposta alternativa fondata sui principi dello Sharismo: condivisione aperta, innovazione collaborativa e accesso equo alla conoscenza. L'articolo "Sharismo vs. Brevetti: Un Nuovo Paradigma Contro il Monopolismo Tecnologico" esplora come la filosofia sharista possa sfidare i modelli proprietari, promuovendo una visione inclusiva e sostenibile dell’innovazione.

Nel cuore della trasformazione digitale guidata dall’intelligenza artificiale, lo Sharismo si oppone alla logica tradizionale dei brevetti intesi come strumenti di chiusura, difesa e monopolio. Lo Sharismo propone invece la condivisione aperta delle conoscenze come leva di progresso collettivo e sviluppo sostenibile.
Brevetti: da tutela a ostacolo sistemico
Nati per tutelare l’innovazione, i brevetti si sono spesso trasformati in barriere all’accesso e in armi da guerra tra big tech. Nei settori strategici come l’intelligenza artificiale, la salute pubblica e l’energia verde, questa logica ha avuto effetti anche devastanti:
- Farmaci salvavita: Durante la pandemia, il controllo brevettuale sui vaccini ha ritardato l’accesso in molti Paesi a basso reddito, aggravando le disuguaglianze globali.
- AI generativa: Le principali piattaforme sono blindate da brevetti e modelli chiusi, limitando la possibilità di una concorrenza sana e inclusiva.
- Tecnologie ambientali: Soluzioni green brevettate da pochi attori rallentano la transizione ecologica a livello globale.
Lo Sharismo: una visione inclusiva e distribuita
Lo Sharismo nasce come filosofia che pone la condivisione al centro dell’innovazione. Invece di proteggere gelosamente il sapere, lo si mette in circolo, innescando un ecosistema più collaborativo, etico e resiliente.
Questo approccio si ispira al mondo open source, alla cultura dei commons e all’idea che la conoscenza sia un bene comune da far evolvere collettivamente.
Verso un nuovo equilibrio
Sharismo non significa abolire i diritti d’autore o la remunerazione del talento, ma riequilibrare potere e accesso. Alcune proposte concrete:
- Modelli di licenze aperte con finalità sociali.
- Incentivi fiscali per le aziende che rilasciano know-how strategico in formato open.
- Fondi pubblici per progetti "no patent" in settori chiave come salute, AI e sostenibilità.
- Creazione di repository globali di soluzioni open, verificabili e migliorabili dalla comunità.
Il rischio del monopolismo AI
Con l’AI sempre più pervasiva, il controllo di pochi su dataset, modelli linguistici e brevetti può portare a una nuova forma di oligarchia digitale. Questo rischia di alimentare bias sistemici, sorveglianza di massa e disoccupazione tecnologica non governata.
Lo Sharismo applicato all’AI (come proposto da movimenti come Open Future e iniziative come EleutherAI) è una delle poche strade per democratizzare l’intelligenza e restituire potere alle comunità locali e agli individui.
Il mondo ha bisogno di un cambio di rotta: dalla proprietà esclusiva alla condivisione responsabile, dal brevetto come arma al sapere come ponte. Lo Sharismo non è utopia, ma un’alternativa concreta per evitare che l’innovazione diventi un privilegio di pochi anziché un diritto di tutti.
Maggiori informazioni su Sharismo https://sharism.wiki o https://sharism.one
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